IVA esclusa IVA 10% inclusa

Manovra 2026: incentivi fino al 220% per fotovoltaico e accumulo

Argomenti principali

Il Consiglio dei Ministri del 17 ottobre 2025 ha approvato la bozza della manovra di bilancio 2026, che introduce importanti agevolazioni per le imprese impegnate nella transizione energetica. Tra le misure previste spiccano gli incentivi per impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo destinati all’autoproduzione di energia, con maggiorazioni fiscali fino al 220% sul costo di acquisizione dei beni agevolabili.

L’obiettivo del provvedimento è favorire la decarbonizzazione dei processi produttivi, stimolare la competitività del tessuto industriale e ridurre i costi energetici delle imprese.

Articolo 95: le nuove maggiorazioni

L’articolo 95 della bozza, intitolato “Maggiorazione dell’ammortamento per gli investimenti in beni strumentali”, prevede tre fasce di incentivo:

  • +180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • +100% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro;
  • +50% per investimenti tra 10 e 20 milioni di euro.

Per gli investimenti riconducibili a obiettivi di transizione ecologica — come la riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3% o dei processi industriali di almeno il 5% — le maggiorazioni aumentano fino al 220%.

Tra i beni ammissibili rientrano gli impianti fotovoltaici per l’autoconsumo e i sistemi di accumulo dell’energia, a condizione che vengano impiegati moduli prodotti negli Stati membri dell’Unione Europea.

La misura mira a sostenere non solo la transizione energetica, ma anche la filiera industriale europea del solare, favorendo la tracciabilità e la qualità dei prodotti installati.

Condizioni e tempistiche

Gli interventi devono essere realizzati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2026, con possibilità di estensione al 30 giugno 2027, purché entro fine 2026 risulti accettato l’ordine di acquisto e versato almeno il 20% di acconto.

Per accedere ai benefici, le imprese dovranno presentare la documentazione attraverso una piattaforma digitale gestita dal GSE, comprensiva di certificazioni e comunicazioni sugli investimenti realizzati.

Coordinamento e cumulabilità

Le modalità operative saranno definite con un decreto attuativo del Mimit, di concerto con Mef e Mase, che specificherà:

  • i criteri di valutazione degli obiettivi di transizione ecologica;
  • i costi massimi ammissibili, calcolati in €/kW per gli impianti e in €/kWh per gli accumuli;
  • la procedura telematica per la presentazione delle richieste.

Il beneficio sarà cumulabile con altre agevolazioni nazionali o europee, purché non si sovrappongano sugli stessi costi e non superino l’importo complessivo dell’investimento.

Con questa misura, la manovra 2026 segna un passo deciso verso la modernizzazione energetica delle imprese italiane, offrendo incentivi concreti per chi sceglie di investire in autonomia energetica e sostenibilità. Un’opportunità strategica che, se ben gestita, potrà rilanciare la filiera fotovoltaica europea e consolidare il ruolo delle aziende italiane nella transizione verde.

Categorie: Attualità

Inserisci il tuo commento

Seguici su Facebook