Abruzzo, in vigore la legge sulle aree idonee
È ufficialmente entrata in vigore oggi la legge regionale che disciplina le aree idonee e non idonee all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili in Abruzzo. Il provvedimento, approvato dal Consiglio regionale lo scorso 14 marzo, è stato pubblicato ieri sul Bollettino Ufficiale della Regione, completando così l’iter normativo.
La nuova normativa, articolata in otto articoli, individua con precisione le zone in cui sarà possibile installare impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili. Tra le aree considerate idonee figurano:
- Siti in cui sono già presenti impianti della stessa fonte energetica;
- Aree soggette a bonifica secondo la normativa ambientale;
- Cave e miniere ripristinate.
Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra, la legge considera idonee anche:
- Zone agricole, purché non ricadano tra quelle espressamente definite non idonee;
- Cave che, seppur già oggetto di ripristino ambientale e con piano di coltivazione terminato, non siano ancora state completamente ripristinate;
- Discariche o lotti di discarica chiusi o ripristinati.
Le aree escluse dall’installazione degli impianti
Parallelamente, la normativa definisce le aree in cui non sarà possibile installare impianti per la produzione di energia rinnovabile. Queste comprendono:
- Beni sottoposti a tutela paesaggistica e ambientale;
- Aree incluse nella Rete Natura 2000;
- Parchi naturali, riserve e aree protette regionali;
- Zone classificate come bosco;
- Aree agricole che hanno beneficiato di contributi pubblici, fino alla scadenza degli impegni assunti;
- Aree agricole con colture permanenti quali vigneti (ad eccezione di quelli destinati all’autoconsumo), frutteti, tartufaie e oliveti con densità superiore a 100 piante per ettaro e superficie superiore a 5.000 metri quadrati;
- L’intera area del Fucino.
Impianti a servizio delle comunità energetiche
La legge introduce, inoltre, un’importante eccezione per gli impianti fotovoltaici destinati alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) o all’autoconsumo. In taluni casi, essi potranno essere realizzati anche su terreni agricoli, purché la potenza complessiva non superi 1 MW. Tra le aree soggette a questa deroga rientra l’ex alveo del lago Fucino, che, sebbene classificato come non idoneo, potrà ospitare tali impianti.
Con questa normativa, l’Abruzzo compie un passo significativo verso una pianificazione più strutturata dello sviluppo delle energie rinnovabili, coniugando sostenibilità ambientale e crescita del settore energetico regionale.